Detto tra noi nei prestiti personali al consumo o mutui, molte volte firmati senza preventiva analisi quasi alla cieca, purtroppo, alla lunga producono il forte sospetto che stia restituendo più del dovuto. Poco o nulla, poi, in sede di stipula di informazioni sul taeg e tassi urusari.
Le sigle nei contratti bancari, effettivamente, non aiutano. E’ appunto il caso del tasso annuo effettivo globale, appunto, meglio conosciuto come TAEG. Non tutti sanno effettivamente quali sono gli effetti di detto tasso in ordine alla validità del contratto di prestito personale o mutuo sottoscritto.
AVVERTENZA
Vista la complessità dell’argomento cercheremo sinteticamente di focalizzare alcuni punti commentando una sentenza emessa di recente. Anticipiamo che NON sarà possibile affrontare l’argomento in maniera totalmente satisfattiva per tutti i casi. Ogni prestito o mutuo ha le sue informazioni sul taeg e ipotesi di tassi urusari. Non abbiamo la ricetta pronta per tutti. Come al solito, comunque, rimaniamo a disposizione per ogni ed ulteriore chiarimento. Potete contattarci ai riferimenti sotto indicati.
Ma che cos’è il Tasso annuo effettivo globale – definizione di TAEG?
Per prima cosa bisogna chiarire una volta e per sempre in che cosa consiste questo acronimo TAEG, non da un punto di vista letterale, ma materiale. La misura del TAEG, acronimo come detto di tasso annuo effettivo globale, in una qualsiasi operazione bancaria è
“l’interesse promesso in pagamento dal mutuatario”
(ovvero da chi riceve i soldi)
Ricevendo una somma di danaro si pagherà un interesse. Il valore di questo interesse è indicato, appunto, dal TAEG. Suggeriamo che è buona norma quando si sottoscrive un contratto bancario far cadere l’occhio non sulla rata, ma SULL’INTERESSE che si andrà a pagare, ovvero sul TAEG per cercare di capire se ci sono interessi usurari.
Ma cosa produce un TEAG non regolare ?
Come detto è una questione che assorbe con estrema e rinnovata frequenza gran parte dei contenuti del contenzioso bancario degli ultimi tempi. Sempre più frequenti sono, infatti, i casi giudiziari in cui viene si solleva l’usurarietà pattizia del costo complessivo. Questo costo è quindi espresso in TAEG. Non a caso sul tema si è pronunciata altresì più volte la Cassazione, in particolare con riguardo ai rapporti di mutuo.
GLI EFFETTI DEL TAEG SUL CONTRATTO?
“La misura del costo effettivo alla stipula, operata attraverso il calcolo del TAEG, sempre sulla base degli elementi di costo desumibili dal contratto, assurge dunque a fattore dirimente per decidere se un rapporto di mutuo, stipulato tra banca e cliente, debba ritenersi o meno “usurario” ex legge 108/96, anche ai fini della non debenza degli interessi ex secondo comma dell’art. 1815 cc.”
In altre parole, può capitare che, a secondo dei casi, il riscontro di errate applicazioni del TAEG produca la reale possibilità che
gli interessi ancora da pagarsi NON siano da pagare e/o quelli pagati in eccesso, POTREBBERO ESSERE detratti dalla sorte capitale residua.
Usura bancaria sì o no: TAEG e principio della trasparenza bancaria. Analisi di un caso risolto!
Come detto in questo articolo volevamo analizzare una sentenza di sicuro interesse in materia di TAEG.
La problematica portata all’attenzione del giudice di Cassino, sentenza del 04 Marzo 2019, non riguarda a ben vedere, solo e semplicemente la verifica della c.d. “usura contrattuale” ma anche quella del rispetto delle norme in materia di trasparenza bancaria.
Segnatamente con riguardo alle prescrizioni di cui all’art. 116 del D.lgs n.385/93 T.u.b. e della correlata sanzione di ricalcolo degli interessi.
L’interrogativo circa la verifica che è tenuto ad effettuare il CTU, figura dalle profonde conoscenze tecnico-contabili e di grande rilievo nell’alveo delle cause intentate dai risparmiatori alle proprie banche. Tutto ciò trova dunque la sua logica nell’attività di rideterminazione dell’esatto dare e avere tra la parti in tutti i casi in cui si renda necessaria l’indagine circa l’usurarietà dei tassi applicati nei contratti di mutuo.
Questi, stando alla sentenza in oggetto, è tenuto a imputare ogni pagamento a qualsiasi titolo effettuato, ad eccezione delle sole imposte e tasse, alle sole quote capitali.
Cosa ha disposto il Giudice?
Il giudice di Cassino fa di più, e dichiara che, in caso di accertata discrasia tra il TAEG indicato in contratto e quello effettivo, il CTU dovrà
“rideterminare ex novo il piano di ammortamento; applicando come tasso d’interesse quello sostitutivo previsto dalle Istruzioni sulla Trasparenza e dall’art.117 TUB in luogo di quello convenzionale”.
Conclusioni:
Da tutto quanto premesso, dedotto e considerato le conclusioni che si possono trarre sono le seguenti:
ai fini della verifica dell’usura nei contratti di mutuo è sufficiente tenere conto del costo complessivo promesso in pagamento nelle ipotesi di risoluzione anticipata e/o di estinzione anticipata. Nel caso in cui da tale indagine dovesse desumersi la presenza di usura, il contratto di mutuo, come da consolidata e radicata giurisprudenza di merito, deve intendersi a titolo gratuito.
Alla luce dell’importanza che assume eseguire calcoli minuziosi per tutelare al meglio i Suoi clienti suggeriamo di utilizzare validi professionisti in possesso delle dovute conoscenze contabili e legali.
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