In questo articolo si parla di processo verbale di constatazione (PVC) e le valutazioni del verbalizzante, ovvero, quando a seguito di verifica fiscale, gli agenti della guardia di finanza non riscontrano documentalmente o apprendono de relato (letteralmente per sentito dire) fatti e circostanze che hanno rilevanza sanzionatoria.
La domanda che ci si pone è: che forza hanno queste “considerazioni personali” ai fini del giudizio? Si pensi che il processo verbale di constatazione viene preso in esame dalle Commissioni Tributarie e dai Giudici investiti dalla questione. Le considerazioni, di fatto, sono rimesse alla valutazione dei giudici. E dunque, gli ulteriori elementi appresi su supposizioni dei finanzieri de relato o a seguito di ispezione documentale, hanno diritto di accoglimento?
Purtroppo, capita che le indagini della Guardia di Finanza vengano condotte con un atteggiamento non sempre corretto. Verbalizzazioni non strettamente in linea con i fatti riscontrati ma, al contrario, informazioni e circostanze “annacquate”. Per meglio chiarire e non essere fraintesi, ci si riferisce al fatto che nella verbalizzazione si pecchi di rappresentazione con ipotesi delittuose e supposizioni soggettive errate da parte degli agenti accertatori. Mere valutazioni soggettive che, in qualche modo adombrano le attività imprenditoriali.
Ma cosa succede, quindi, in caso di contenzioso riguardo a detti atti ed ai fatti in essi rappresentati?
Valore del PVC e valutazioni del verbalizzante.
Il processo verbale di constatazione e fa fede privilegiata limitatamente alla mera constatazione dei fatti da parte del pubblico ufficiale, mentre le mere valutazioni, le circostanze che il verbalizzante dichiari di aver accertato per averle apprese de relato o a seguito di ispezione di documenti costituiscono materiale che deve essere liberamente apprezzato dal giudice, il quale è libero di privilegiare una ricostruzione circostanziale a scapito di altre, scegliendo l’una piuttosto che l’altra fonte di prova.
La soluzione.
Rispondiamo, quindi, al quesito su come verranno (o potrebbero essere) valutate le considerazioni personali degli agenti contenute nel pvc richiamando un precedente. Terreno di scontro è un avviso di accertamento contenente pretese relative al prelievo erariale unico sui giochi. E i giudici osservano che:
dalla lettura del processo verbale di constatazione e dell’atto impugnato emerge la sola affermazione che la contribuente fosse, nella sua qualità di legale rappresentante della società, proprietaria degli apparecchi irregolari, senza che vi sia l’indicazione delle indagini effettuate per l’accertamento di tale circostanza, o l’allegazione di documentazione a sostegno della stessa circostanza.
Né alcun elemento, nemmeno presuntivo, è stato, al riguardo, fornito nel corso del giudizio da parte dell’Agenzia delle Dogane.
Di conseguenza, l’avviso di accertamento deve ritenersi illegittimo per mancanza di prova della qualità, in capo alla destinataria dell’avviso, di proprietaria degli apparati irregolari. (Sentenza del 29 giugno del 2022 della Commissione tributaria regionale della Calabria).
E’ di evidenza, quindi, che una difesa tecnica è indispensabile per sollevare questioni processuali di rilievo.
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