DIRITTO ALLA PRIVACY E COVID-19 A CONFRONTO
In questo articolo tratteremo di un argomento chiave legato all’emergenza Corona virus; quello imposto tra diritto della privacy e corona virus. Argomento oggetto di numerose discussioni. Da più parti ci viene domandato se valga di più, in termini di tutela il diritto alla propria privacy, oppure, in ottica di limitazione della diffusione del virus sia più importante questo.
Come sempre proveremo a dare il nostro contributo, rimanendo a disposizione per ogni ed eventuale chiarimento
Che tipo deroghe sul diritto alla privacy e covid-19?
E’ un bilanciamento davvero difficile quello tra la lotta contro una pandemia e la tutela dei dati personali dei cittadini, oseremmo dire una vera e propria sfida.
Un dato certo c’è: LA PRIVACY NON PUO’ ESSERE UN OSTACOLO ALLA LOTTA CONTRO IL COVID-19.
Al vaglio del governo, per contrastare l’emergenza sanitaria, vi sono diverse misure che, inevitabilmente, comprimerebbero la tutela alla riservatezza regolamentata dalla normativa europea (GDPR) sulla protezione dei dati. Le due situazioni sono importantissime, forse con un leggero vantaggio per la limitazione del virus. Quindi, ad oggi, il rapporto Privacy e covid-19 vede un pelo più importante il contrasto alla pandemia.
Quali li strumenti ammessi per il controllo diffuso?
L’acquisizione di informazioni rilevanti e strettamente personali a scopi preventivi è in atto già da tempo. Basti pensare al rilevamento della temperatura corporea negli aeroporti e negli ambienti di lavoro. Inoltre la possibilità di richiedere informazioni riguardanti l’eventuale provenienza da zone a rischio o il contatto con persone risultate positive al Corona Virus risulta fondamentale.
L’EMERGENZA GIUSTIFICA, NEI LIMITI, APPUNTO, DELL’INTERESSE PRIMARIO ALLA PREVENZIONE ED AL CONTENIMENTO DEL CONTAGIO, LA DEROGA A PRINCIPI CARDINE QUALE QUELLO ALLA RISERVATEZZA.
QUALI CONDIZIONI PER RISPETTO DELLA Privacy e covid-19?
Tali deroghe naturalmente devono essere PROPORZIONATE alle specifiche esigenze che si rendono necessarie in questo delicato momento storico e, per questo, non valgono per il futuro e non sono irreversibili.
In altre parole, terminata l’emergenza verrà meno l’interesse primario della salute di un’intera nazione (e non solo) e, di conseguenza, si ritornerà all’equo bilanciamento tra i diritti di ogni individuo.
COS’E’ IL “CONTACT TRACING”?
Al vaglio del Governo vi sono diversi strumenti potenzialmente lesivi del diritto alla privacy.
Uno di questi è proprio l’attivazione del contact tracing ossia della geolocalizzazione dei contagiati al fine di analizzare l’andamento dell’epidemia e ricostruire la catena dei contagi.
Nulla di particolare se il tutto avvenisse in modalità anonima; diversamente, qualora si optasse per l’acquisizione dei dati identificativi, sarà necessaria una normativa dotata delle adeguate garanzie e soprattutto conforme al principio, come già detto, della PROPORZIONALITA’.
Conclusioni.
RIASSUMENDO, QUALI SONO I PARAMETRI DA RISPETTARE PER UN CORRETTO BILANCIAMENTO TRA DIRITTO ALLA PRIVACY ED EMERGENZA SANITARIA?
Proporzionalità -Adeguatezza-Temporaneità
Sicchè, per fare un esempio, l’utilizzo della geolocalizzazione o dei droni per contenere gli spostamenti dovrà essere concentrato in quelle zone maggiormente colpite dal virus. Ove, appunto, si presenta il principio di necessità, non essendo ipotizzabile controllare i cellulari di ognuno di noi in assenza di esigenze specifiche così incisive. Dove al momento, non pare sussistano particolari necessità.
In parole povere, sarà il virus a dettare i tempi non solo di riacqusito della nostra libertà personale ma anche della riservatezza di quei dati sensibili che sino ad horas non erano mai stati così spacciatamente messi in discussione.
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Leonardo Andriulo Avvocato Civilista