Come è possibile tutelare un proprio credito nei confronti di un debitore inerte (o furbetto) – analizziamo l’azione surrogatoria.
In linea di principio, i creditori non hanno diritto di sindacare o controllare il modo in cui il debitore amministra il proprio patrimonio. Tanto meno quindi possono sostituirsi a lui per esercitare i diritti dei poteri che gli competono. Ma è sempre così? Cioè il creditore può fare qualcosa nei confronti del debitore che “furbescamente” diminuisce le garanzie date dal proprio patrimonio? In questa sede analizziamo uno dei tre strumenti che il legislatore ha messo a disposizione dei creditori per non vedere pregiudicati i propri diritti, ossia l’azione surrogatoria.
Alla base si tratta di ipotesi in cui il debitore trascura di compiere atti necessari per far valere i propri diritti; (ad esempio omettendo di riscuotere un credito, oppure, di impedire il maturarsi dell’usucapione di un suo bene da parte di terzi, o ancora interrompere la prescrizione di un suo diritto). Si valutano, quindi, quei comportamenti che sono determinati dalla inerzia del debitore. Comportamenti che di fatto creano un pregiudizio per creditori.
La legge consente, quindi, ai creditori di sostituirsi, o detto altrimenti di surrogarsi. Da qui la denominazione di azione surrogatoria riconosciuta al creditore nei confronti del debitore inattivo nell’esercizio dei propri diritti.
Art. 2900 c.c.
[I] il creditore, per assicurare che siano soddisfatte o conservate le sue ragioni, può esercitare i diritti e le azioni che spettano verso i terzi al proprio debitore e che questi trascura di esercitare, purché i diritti e le azioni abbiano contenuto patrimoniale e non si tratti di diritti o di azioni che, per loro natura o per disposizione di legge, non possono essere esercitati se non dal loro titolare.[II]. Il creditore, qualora agisca giudizialmente, deve citare anche il debitore al quale intende surrogarsi.
Come si chiamano le parti nell’azione surrogatoria?
Nell’azione di surrogazione avremo quindi, il surrogante (colui che si sostituisce) che è di solito è il creditore ed il surrogato (colui che viene sostituito) che è di solito il debitore che pone in essere attività in danno del creditore. Come detto, anche attività di natura omissiva.
Quali sono gli elementi che consentono di poter attivare l’azione surrogatoria.
A) l’esistenza di un credito.
Al fine di poter intervenire nel patrimonio del debitore, cambiando cioè le sue decisioni, (un esempio molto pratico è data dalla modifica alla rinuncia all’eredità), vi è necessità della esistenza di un credito. Questo credito può anche essere illiquido (credito o debito non esattamente determinato nel suo ammontare) o non ancora esigibile, o condizionato, o contestato del surrogante nei confronti del surrogato. Si esclude, quindi, che sia legittimato ad agire in surrogatoria chi vanta un credito non certo nella sua esistenza perché oggetto di accertamento giudiziale.
La legittimazione ad agire in via surrogatoria spetta qualora il credito verso il terzo sia già consacrato in una sentenza di condanna o in altro titolo esecutivo, ovvero si tratti di un decreto ingiuntivo munito di clausola di provvisoria esecuzione ai sensi dell’art. 642 c.p.c. benché detto titolo non sia definitivo. Nondimeno, ai fini del legittimo esercizio dell’azione surrogatoria è sufficiente anche un credito non determinato nel suo ammontare, oppure sottoposto a condizione o a termine.
B) l’inerzia del debitore
Occorre, poi, l’inerzia del debitore nell’esercizio dei diritti e delle azioni a lui spettanti verso i terzi. Chiaramente le ipotesi sono le più varie e che di fatto mettono in discussione le garanzie a favore del creditore. Qualora però, il debitore agisce in modo coerente con la gestione del rapporto di debito e dimostra la sua volontà in merito, il creditore non può sostituirsi al debitore e non può contestare le decisioni del debitore. Il creditore deve trovare altri mezzi per proteggere i propri interessi, come ad esempio l’azione revocatoria o l’opposizione di terzi. Questa è stata anche la decisione della Corte di Cassazione nell’ambito di una causa del 2012 con la sentenza nr. 5805.
Come si ottiene l’azione surrogatoria?
La surroga da parte del creditore si può ottenere tanto per via giudiziale, quanto per via stragiudiziale. Nel primo caso vi è un altro principio che viene richiamato ed è il principio del litisconsorzio necessario di cui all’articolo 102 del codice di procedura civile. Lo stesso dispone che “Il creditore, qualora agisca giudizialmente, deve citare anche il debitore al quale intende surrogarsi”. In via giudiziale non esiste un’azione tipica surrogatoria bensì il creditore porrà in essere l’azione spettante al suo debitore.
Per via stragiudiziale, invece, il creditore potrà sostituirsi al debitore, ad esempio, inviando una lettera ai fini della interruzione della prescrizione.